Autori

Non a noi, o Signore, non a noi, ma al tuo nome dai gloria

Nella notte fra il 18 e il 19 settembre 2020 ci ha lasciati una persona importante. Una delle colonne ispiratrici del Centro Studi Silvio Pellico e della casa editrice Marcovalerio, che al Centro Studi fa riferimento. Piero Boldrin non era soltanto un curatore e un grande suggeritore di contenuti e di proposte, ma era un maestro capace di indicare la vita. Del Centro Studi Silvio Pellico fu fondatore e presenza discreta ma sagace, dal sapere enciclopedico, dallo spirito ecumenico. Uomo di molti libri e di molti sentieri, tutti percorsi con approfondita umiltà e determinata pulsione alla verità.

Un cavaliere Templare della cultura e dei rapporti umani. Mai in prima fila eppure sempre discretamente e simpaticamente presente. È mancato con la stessa discrezione e umiltà che aveva caratterizzato la sua intensa vita spirituale.

Uomo capace di sedere accanto a cardinali e atei, a conservatori e rivoluzionari, senza mai venire meno alla sua identità e alla sua profonda comprensione dell’animo umano. A lui dobbiamo la gioia delle riunioni associative e interminabili discussioni sulle collane di saggistica esoterica, campo nel quale era sempre un profondo e documentato consulente e collaboratore, in grado di stabilire nessi fra discipline e percorsi di conoscenza, attingendo a una cultura immensa e profonda.

Piero Boldrin affrontò la sofferenza del suo fisico provato con gioia cristiana, egli che percorreva altre strade spirituali. Con profonda tristezza lo salutiamo. Con profonda gioia e riconoscenza lo commemoriamo, perché la sua vita è stata un dono per tutti coloro che lo hanno incontrato e conosciuto.

Marco Civra
Presidente del Centro Studi Silvio Pellico
Direttore editoriale Marcovalerio Edizioni

 



Quando mi è stato dato l’input di scrivere un in memoriam per Piero, mancato repentinamente nella notte del 18-19 Settembre 2020, la mia prima reazione è stata non posso, non voglio; ma a mente fredda cerco ora di tracciare un piccolo ricordo, uno squarcio di vita vissuta, di consuetudine e di grande amicizia maturata nel corso di tanti anni di mutua fraterna frequentazione. Le sue sfavorevoli condizioni fisiche, la forte zoppia e la accentuata lordo-cifosi-scogliosi non influivano sul suo carattere solare e ottimista, e quindi l’approccio interpersonale non dava luogo ad atteggiamenti di compassione o si semplice aiuto da boy scout.

La sua grande cultura in ogni ramo dello scibile umano, aiutata da una formidabile memoria, non l’aveva distolto da un atteggiamento umile ed aperto. Partecipava sempre alle discussioni, intervenendo autorevolmente in quelle semplici, e specialmente se complesse, portando un sagace, sapiente contributo, sempre propositivo e costruttivo fondato sulla tolleranza e sulla libertà per tutti e per ognuno.

Conosceva, per aver fatto esperienza personale addentrandosi in molte dimensioni del pensiero esoterico, le scuole di pensiero che – tra filosofia e antropologia – trattavano dei massimi sistemi che allietano ed affliggono l’umana condizione. Particolare attenzione aveva dato alla Teosofia ed all’epopea dei Cavalieri Templari, non tanto sotto il profilo storico quanto sotto quello della componente spirituale, rappresentata dal motto dell’Ordo Templi stabilito da Bernardo di Chiaravalle – che aveva fatto suo – :

Non nobis Domine, non nobis, sed nomini tuo da gloriam

Non a noi, o Signore, non a noi, ma al tuo nome dai gloria.

Abile oratore, si prodigava, durante le riunioni conviviali anche come “barzellettiere”, storielle che sapeva raccontare con vivace teatralità e risultati esilaranti. Quando ero presente a tavola io avevo preso l’arbitrio di fargli un segno con la mano con tre dita alzate; Piero amava farmi fare l’amichevole compare inquisitore: “Piero ne racconterai solo tre!”. Egli sempre mi rassicurava, rassicurava i commensali e dava inizio alla prima storia.

Goliardicamente, durante le conviviali l’avevo ri-battezzato Boldrake (sulla falsariga di Mandrake, il famoso personaggio dei fumetti, ideato da Lee Falk, che fece il suo esordio sui quotidiani statunitensi nel 1934. Ne era molto fiero; quando mi telefonava esordiva “Sono Boldrake”!

La sua dipartita lascia un vuoto incolmabile tra i suoi amici; resta un rimpianto triste e dolce. Ciao Piero, prode Cavaliere del Tempio.

prof. Dario Seglie
Direttore del Civico Museo
di Archeologia e Antropologia
della Città di Pinerolo


Margherita Drago

Margherita Drago laureata in Pedagogia presso l’Università di Torino, è stata dirigente scolastico a Pinerolo (TO). D anni si interessa di storia locale con particolare riferimento alla letteratura accademica e popolare locale. Ha collaborato diverse testate giornalistichee case editrici.

Suoi scritti si trovano nei volumi “Come vivevano. Pinerolo, Val Chisone e Germanasca fin de siècle 1880-1920” (Torino, 1981), “I musei delle Alpi dalle origini agli anni Venti” (Torino, 1992). Con Stefano Drago ha pubblicato “Arte sotto processo” (1980).

Ha accompagnato con i suoi scritti il volume con fotografie di Pietro Santini “Fogli d’Album ‘800 Pinerolo e il Pinerolese”, (1986).

Con Valter Careglio ha scritto “L’orizzonte di una classe dirigente – Il Pinerolese e il Risorgimento” (Pinerolo, 2011). Ha pubblicato il volume “1860-70 a Pinerolo – Un decennio di vita cittadina ed echi risorgimentali” (Cavour, 2011).

Per Marcovalerio Edizioni ha curato l’edizione 2017 di “Alle porte d’Italia” di Edmondo De Amicis.

Corrado Farina

Corrado Farina

Nato a Torino nel 1939 e morto a Roma l’11 luglio 2016. Ha contratto la malattia del cinema in giovanissima età, frequentando le sale cinematografiche della sua città. Si laurea in Giurisprudenza nel capoluogo piemontese, non senza aver dedicato gli anni universitari al ”Centrofilm” di Gianni Rondolino ed essergli succeduto alla direzione del Centro Universitario Cinematografico.

I miei genitori non erano contrari al fatto che io andassi al cinema, ma ragionavano su una scala diversa dalla mia: per loro aveva un senso vedere un paio di film al mese, mentre io avrei voluto vederne almeno uno ogni giorno. Loro lo consideravano un semplice divertimento, io un arricchimento. Poiché comunque loro, con un certo buon senso, pretendevano che io andassi a scuola e alla fine dell’anno (bene o male) passassi gli esami, talvolta mi vedevo costretto a dire che andavo a studiare da un amico per poi, con l’amico in questione, imboscarmi in una sala cinematografica. Questa mia carriera di fuorilegge ebbe comunque breve durata e non fu esente da traumi e da delusioni: c’è un film intitolato Il mistero del castello nero che ancora oggi ignoro come vada a finire, perché fui identificato da una malvagia cassiera di mezza età (sicuramente inacidita da chissà quali frustrazioni), e drammaticamente prelevato da una accigliatissima sorella maggiore a nemmeno mezz’ora dall’inizio del film.

Invece di dedicarsi all’attività forense entra allo Studio Testa come copywriter, Cinque anni dopo si trasferisce a Roma. Nel 1969 esordisce come aiuto regista di Leonardo Bonomi. Nel 1970 inizia le riprese di Hanno cambiato faccia, che nel 1971 vince il I° Premio al Festival Internazionale di Locarno. Gli fa seguito, due anni dopo, Baba Yaga, da una storia a fumetti di Guido Crepax.

In seguito si dedica quasi esclusivamente ai servizi televisivi e ai documentari, sia per il circuito cinematografico che per Aziende pubbliche e private.

Corrado Farina ha scritto la quasi totalità dei soggetti e delle sceneggiature di ciò che ha realizzato come regista.

Il soggetto di Un posto al buio è stato all’origine della mia attività di scrittore, poiché è diventato il primo dei miei romanzi, pubblicato nel 1994 dalla Biblioteca del Vascello. In seguito ne ho scritti e pubblicati altri sette, quasi tutti concepiti anche loro come soggetti cinematografici: Giallo antico (1999), sulla morte di Emilio Salgari; Storia di sesso e di fumetto (2001), dal mio vecchio e già citato soggetto; Dissolvenza incrociata, sulle riprese di un film a Torino alla fine degli anni Cinquanta (2002); Il calzolaio (2004), una storia “noir” di feticismo; Il cielo sopra Torino (2006), ambientato negli anni della seconda guerra mondiale; L’invasione degli ultragay, una parabola grottesca sull’intolleranza (2008); e La figlia dell’istante (2010), che a differenza degli altri non nasce come soggetto cinematografico ma da un mio vecchio servizio televisivo realizzato nel 1980 con Fruttero e Lucentini.
Il fatto di scrivere romanzi e racconti ha ulteriormente aggravato le mie crisi di identità: al punto che ormai non so più se sono uno scrittore prestato da sempre al cinema o un regista prestato da qualche anno alla letteratura.

Visita il sito di Corrano Farina

Ugo Lucio Borga

Ugo Lucio Borga (1972), è uno scrittore e fotogiornalista italiano. Si occupa di conflitti armati, temi sociali, umanitari e ambientali. I suoi reportage, realizzati in Africa, Asia, Sud America, Medio Oriente ed Europa orientale, sono stati pubblicati da innumerevoli testate nazionali e internazionali tra le quali Time magazine (USA), TimeLightbox The Guardian, The Observer, The Independent (England), Die Zeit, Die Welt, Frankfurter Rundschau, Zurker Zeitung, Brigitte , Cicero (Germany), La Vanguardia Magazine, Zazpika magazine (Spain), La Croix, Courrier international (France), Die Presse (Austria), Tyzden (Slovakia), Haaretz (Israel) Gazeta Wyborcùza (Poland), Alpha Magazine ( UAE), Woz (Switzerland), Africa Magazine, Diario, Espresso, Il Giornale, Il Manifesto, Eyesopen, Sole24Ore, GQ, Africa, Vps, Panorama, PeaceReporter, Rolling Stone, il Riformista, Sportweek, La Stampa, Vanity Fair, il Venedrì di Repubblica, Corriere della Sera, Mondadori (Strade Blu), RAI-3, Rainews24, Sky Thg24 Jetlag, Channel4, Radio24, RadioRSI.

È presidente dell’Associazione Six Degrees che racconta i conflitti etnici, religiosi e razziali, anche legati ai flussi migratori e alle marginalità sociali ed economiche del mondo. Six Degress promuove la cultura del giornalismo e della cultura globale attraverso corsi, seminari, conferenze e mostre.


Ugo Lucio Borga is an italian writer and photojournalist represented by Paola Meliga Art Gallery. His work has always focused on the wars, even those forgotten, humanitarian crises, social and environmental issues in Africa, South America, Middle East, Asia, Europe.

Has made depth reportages worldwide covering, among others, the Arab Spring, the civil war in the Democratic Republic of Congo, Central African Republic, Somalia, Libya, Syria, South Sudan, religious clashes in northern Lebanon, the Eritrea dictatorship, the Ukraine war, the Iraq war against the Islamic State.

His articles and reports have appeared in many newspapers, magazines, TV and radio including Time magazine (USA), TimeLightbox The Guardian, The Observer, The Independent (England), Die Zeit, Die Welt, Frankfurter Rundschau, Zurker Zeitung, Brigitte , Cicero (Germany), La Vanguardia Magazine, Zazpika magazine (Spain), La Croix, Courrier international (France), Die Presse (Austria), Tyzden (Slovakia), Haaretz (Israel) Gazeta Wyborcùza (Poland), Alpha Magazine ( UAE), Woz (Switzerland), Africa Magazine, Diario, Espresso, Il Giornale, Il Manifesto, Eyesopen, Sole24Ore, GQ, Africa, Vps, Panorama, PeaceReporter, Rolling Stone, il Riformista, Sportweek, La Stampa, Vanity Fair, il Venedrì di Repubblica, Corriere della Sera, Mondadori (Strade Blu), RAI-3, Rainews24, Sky Thg24 Jetlag, Channel4, Radio24, RadioRSI.

In 2011 he received the first prize “Novinarska Journalism Award” for a series of stories about the rebels during the Libyan war.

He’s president of Six Degrees Association – – which aims to tell the wars, the ethnics, religious and racials conflicts, political and social instability, issues related to immigration situations, poverty, marginalization and discrimination in all parts of the world. Six Degrees also pursues the aim of spreading the culture of independent and ethics information, to promote photojournalism and culture through training courses, workshops, conferences, exhibitions.

He published the books:

Il sudario di latta-taccuini di Guerra-MarcoValerio Edizioni

Soldat 1- war in Ukraine- Musumeci Editore

UgoLucioBorga

Ha ampiamente coperto gli eventi legati alla “Primavera Araba”, le guerre civili in Rebubblica Democratica del Congo, Repubblica Centrafricana, Somalia, Libia, Siria, Eritrea e gli scontri settari nel nord del Libano.

Nel 2009 ha realizzato un documentario esclusivo sulla guerra in Somalia per il canale inglese Channel 4.

Nel 2011 ha ricevuto il Novinarska Cena Journalism Award per il servizio realizzato in Libia nel corso della guerra civile.

È tra i fondatori, insieme alla compagna e collega Loredana Taglieri e la fotografa Sophie Anne-Herin, dell’Associazione Six Degrees, che ha lo scopo di raccontare le guerre, i conflitti etnici, religiosi e razziali, le situazioni d’instabilità politica e sociale e le problematiche connesse all’immigrazione, alla povertà, all’emarginazione e alla discriminazione in ogni parte del mondo. Six degrees persegue anche lo scopo di diffondere la cultura di un’informazione indipendente ed etica, di promuovere il foto-giornalismo e la cultura dell’immagine d’autore attraverso corsi di formazione, laboratori, conferenze, mostre.

Dal 2012 fa parte dell’Agenzia Echo Photo Agency.

Il suo lavoro e’ rappresentato dalla Galleria d’Arte Paola Meliga di Torino.

Giancarlo Chiapello

Giancarlo Chiapello

Giancarlo Chiapello

Giancarlo Chiapello, politico e saggista piemontese, da anni impegnato nell’animazione oratoriana parrocchiale.
Ha pubblicato: Le ragioni del servire, l’impegno sociopolitico dei cristiani, 2003; Adesso per il domani, una proposta politica (con A. Monticone), 2004; La fecondità cercata, 2° quaderno di Italia Popolare, 2005; Mario Becchis, il Sindaco intellettuale, 2010; Sofia Novellis di Coarazze, la Baronessa al servizio di Dio e dei bisognosi, 2012.

Marco Giacosa

marcogiacosaUn celebre giornalista lo ha definito “rabdomante delle storie”. Non è un giornalista, almeno secondo i canoni tradizionali, non è un romanziere, eppure Marco Giacosa, con le sue #cosechehovistooggi, il tag di Twitter che lo ha reso famoso sul web e poi sulla carta stampata, ha rapidamente occupato uno spazio sia nel giornalismo sia nella narrativa italiana.

Le sue storie sono vere, e quando non lo sono, sono drammaticamente verosimili. I suoi ritratti, buttati impietosamente come schizzi feroci, descrivono la società di oggi, con le sue follie, gli angoli imprevisti di amore e di umanità.

Potete seguirlo sulla cronaca torinese del quotidiano La Stampa, e sul suo blog. C’è anche chi lo segue di nascosto nella notte, sperando di incontrarlo in un angolo buio, lontano da testimoni.

Occhiodellamucca

Patrizio Righero

Patrizio RigheroGiornalista, laureato in teologia, direttore del quindicinale Vita diocesana pinerolese e direttore editoriale delle edizioni librarie VITA, Patrizio Righero ha pubblicato libri per ragazzi, testi di preghiera, raccolte di poesie. Esperto di social media, gira l’Italia alternando conferenze, letture pubbliche, scalate in montagna e scorribande con il suo quad. Cattolico praticante, testimonia nella letteratura il suo impegno.

Vittorio Mathieu

Vittorio MathieuVittorio Mathieu è nato a Varazze (Savona) il 12 dicembre 1923. Allievo di Augusto Guzzo all’Università di Torino, si laurea in filosofia teoretica nel 1946, con una tesi dal titolo Della distinzione kantiana fra fenomeno e cosa in sé.  Libero docente nella stessa materia nel 1956, dal 1958 è stato incaricato e dal 1961 ordinario di Filosofia teoretica all’Università di Trieste. Primo vincitore del concorso di Storia della Filosofia del 1960, dal 1967 è stato ordinario di Filosofia, poi di Filosofia morale, nell’Università di Torino.  Dal 1987 è Socio Nazionale dell’Accademia dei Lincei; vice-presidente del Comitato Premi della Fondazione Internazionale Balzan; membro del Consiglio nazionale per la Bioetica istituito presso la Presidenza del Consiglio del Governo italiano; Presidente del Comitato scientifico della Fondazione Ideazione. Dal 1972 al 1980 è stato membro del comitato per le Scienze Storiche, Filosofiche e Filologiche del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR); dal 1976 al 1980 è stato membro, poi vicepresidente, del Consiglio esecutivo dell’UNESCO; dal 1994 al 1997 è stato il rappresentante italiano nella Commissione consultiva del Consiglio Europeo contro il razzismo e la xenofobia.

Massimo conoscitore italiano dell’opera di Bergson, cui ha dedicato un’importante monografia, Bergson, il profondo e la sua espressione (1954, 1971), e di cui ha curato l’edizione italiana dell’Evoluzione creatrice e dell’Introduzione alla metafisica (presso Laterza). Grande studioso di Kant, in particolare dell’Opus Postumum, cui ha dedicato La Filosofia trascendentale e l’Opus postumum di Kant (Torino, 1958), successivamente tradotto in tedesco; ha curato l’edizione italiana (parziale) dell’Opus Postumum (Bologna, 1963); ha operato una fondamentale revisione della traduzione Gentile – Lombardo Radice della Critica della Ragion Pura (Roma-Bari, 1958) e ha curato la traduzione della Critica della Ragion Pratica e della Fondazione della Metafisica dei Costumi.  Ha dedicato una monografia al carteggio Leibniz- Des Bosses sul problema del “vinculum substantiale” (Leibniz e Des Bosses, Torino, 1960).  Ha scritto una popolare Introduzione a Leibniz, del quale ha curato anche i Saggi di Teodicea e un’importante edizione degli Scritti Politici e di diritto naturale. Le sue opere maggiori sul rapporto tra scienza e filosofia sono L’oggettività nella scienza e nella filosofia moderna e contemporanea (1960) e Il problema dell’esperienza (1963).  Numerose le raccolte di saggi: sull’ermeneutica (L’uomo animale ermeneutico, 2000) e la filosofia del diritto (Luci ed ombre del giusnaturalismo, 1989), Dialettica della libertà (1970), La speranza nella rivoluzione(1972), Perché punire (1980), Cancro in Occidente (1983), Filosofia del denaro (1985), Elzeviri swiftiani (1986). Numerose pure le opere di estetica, dall’importante voce Romanticismo dell’Enciclopedia Filosofica Sansoni, ai libri Dio nel Libro d’ore di R. M. Rilke, 1968, La voce, la musica, il demoniaco (1983), Goethe e il suo diavolo custode (2002).  Ricordiamo infine la Storia della Filosofia, Brescia, 1965; Perché leggere Plotino, Milano, 1992;   Per una cultura dell’essere, Roma, 1998;Le radici classiche dell’Europa, Milano, 2002.

Approfondimenti sul suo pensiero e sulla sua figura

MathieuDebernardi

Teresella Parvopassu

TeresellaParvopassuHa svolto attività di educazione interculturale con la ong CISV; attualmente collabora con Triciclo per le tematiche che riguardano la relazione tra le tradizioni culturali e spirituali e l’ambiente. Partecipa a gruppi ecumenici e interreligiosi orientati a una cultura del dialogo e della pace.

Rosina Rondelli

rosinarondelliDocente di materie letterarie nella scuola media inferiore; è stata per più mandati presidente della ong torinese CISV.  Attualmente è presidente dell’associazione di educazione ambientale Triciclo di Torino di cui è co-fondatrice.