Grammatica di base per aspiranti scrittori – gli accenti

Ormai con i vari programmi, openoffice, word e simili, gli errori ortografici puri si sono ridotti drasticamente, per fortuna. Ma i programmi sono pur sempre programmi, ed hanno un bel correggere gli strafalcioni, gli autori sanno inventare sempre qualcosa di nuovo. Prontuario dei tasti dolenti, con l’aiuto dell’Accademia della Crusca:

NON si apostrofa qual è. Mai.

Ci sono dei motivi per cui esistono accenti di due tipi ed apostrofi, vediamo un po’ che uso farne: richiedono l’accento acuto sulla e finale:affinché, benché, cosicché, finché, giacché, né, nonché, perché, poiché, purché, sé (come pronome: “Tizio pensa solo a sé”), sicché, ventitré e tutti i composti di tre (trentatré, quarantatré, centotré, ecc.); infine, le terze persone singolari del passato remoto di verbi come battere, potere, ripetere, ecc.: batté, poté, ripeté, ecc.
In tutti gli altri casi, l’accento sulla e finale è grave. Ricordate, in particolare, di segnarlo sulla terza persona del presente indicativo del verbo essere: è, su tè e su caffè.

Mettere l’accento o meno in alcuni casi non è facile. Bisogna ricordare che l’accento NON si mette sui monosillabi (che orrore leggere: Non ci stà). Quindi non hanno MAI l’accento va (terza persona di andare), fa, sta, qui, qua.

dà (verbo dare): Mi dà fastidio –  da (preposizione): Vengo da Bari
dì (il giorno): La sera del dì di festa –  di (preposizione): È amico di Marco
è (verbo essere): È stanca –  (congiunzione): coltelli e forchette
là (avverbio di luogo): vai là –  la (articolo o pronome): La pizza, la mangi?
lì (avverbio di luogo): Rimani lì – li (pronome): Non li vedo
né (congiunzione negativa): Né carne né pesce – ne (avverbio o pronome): Me ne vado; te ne importa?
sé (pronome): Chi fa da sé fa per tre – se (congiunzione): Se torni, avvisami
sì (affermazione): Sì, mi piace – si (pronome): Marzia non si sopporta
tè (la bevanda): Una tazza di tè –  te (pronome): Dico a te!

Per gli apostrofi, questi indicano elisione: caso celeberrimo è il va’ pensiero (elisione da vai pensiero, quindi corretto). Seguono questa regola po’ (poco), fa’ (solo quando indica seconda persona – fai).

E per gli amanti del web, che spessissimo usano l’apocope (non è una parolaccia, ora vedrete), ecco grafie corrette, in neretto, ed in corsivo gli Orrori più usuali:

Beh be’ – bhe, bhé
Mah – mha
Ehm – hem, em

Seguici o condividi questo contenuto: