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Il nato imparato

Dopo “l’ignorante dialettico”, un altro tipo umano sta avanzando prepotentemente. Con una forzatura grammaticale potremo chiamarlo “ il nato imparato”.
Un’amica insegnante, tempo fa, mi confidava le difficoltà, lo stato di frustrazione che deriva dal dover tentare di insegnare a gente che non glie ne frega niente d’imparare. Ragazzi che, possedendo la dialettica di derivazione  televisiva, Internet, il cellulare, credono di essere “imparati” e di non avere bisogno di nuove conoscenze.
Il nato imparato ha una sua opinione su tutto, anche su argomenti dei quali non ha la più pallida idea. Dunque egli si nutre di schemi mentali.Gli schemi mentali, come insegna la psicologia oltre ad essere fallaci, incapaci cioè di adattarsi ad una realtà mutevole, comportano pesanti distorsioni cognitive. Mi è accaduto di assistere a  discussioni tra un nato imparato a digiuno di un certo argomento con un esperto in materia il quale, al termine di estenuanti e sterili ragionamenti, si vedeva costretto, contro ogni evidenza scientifica, a dare ragione al suo interlocutore. In casi peggiori è accaduto che un nato imparato, forte dello schema mentale “Se ti attaccano difenditi”, abbia mandato all’ospedale un compagno colpevole di avergli giocato uno scherzo innocente.
Anni fa, su queste pagine, abbiamo letto diatribe senza fine di un laureato in Economia e Commercio, il quale pretendeva di insegnare niente popodimeno che la Medicina, ad un valente medico pinerolese il quale aveva al suo attivo, oltre alla laurea, dieci anni di pratica ospedaliera, e altri vent’anni di pratica ambulatoriale.
Al nato imparato la persona colta dà fastidio, come se fosse una pietra d’inciampo nel suo processo di self-teaching. Senonchè, senza l’aiuto di una persona esperta, è praticamente impossibile perseguire una ricerca su materie complesse e composite. Spesso capita che qualcuno, trovando in un articolo di giornale una parola sconosciuta, ne chieda, a chi ne sa di più, il significato per poi, appena questi inizia a fornire una spiegazione, distrarsi e mettersi a parlar d’altro, dimostrando quanto fosse superficiale la sua curiosità.

Il nato imparato basta, culturalmente, a sé stesso perciò, alla gratitudine d’un tempo verso chi, con i suoi consigli, ci aiutava a progredire nella strada della conoscenza; si ‘ sostituito il fastidio, quando non un aperto senso di fastidio, d’irritazione.

Poi ci si stupisce constatando che, perfino dei parlamentari, interrogati con domandine facili, facili (come diceva Mike Buongiorno) su storia, geografia, cultura generale, rispondano con imbarazzati silenzi, risposte abborracciate quando non autentiche castronerie.