Nell’ambito della rassegna culturale “Maggio Libri” organizzata dalla Città di Pinerolo, l’Associazione Turistica “Pro Loco Pinerolo” promuove il suo annuale incontro culturale. Sabato 23 maggio avrà inizio la quindicesima edizione di “Kulturanda”, incontro con i libri e gli autori del pinerolese, e terminerà domenica 24 maggio.
La manifestazione di sabato 23 avrà inizio alle ore 16 si terrà presso la sede della Pro Loco (piazza Vittorio Veneto 8, Pinerolo). Verranno presentati i seguenti libri: “Favoloso. Quando le storie le raccontano i bambini” di Cristina Menghini e “Discepolo Muto” di Patrizio Righero.
Domenica 24 avrà alle ore 15:30, sempre presso la sede Pro Loco Pinerolo, sarà presentato il libro “Le tribulassion d’Avuss” di Carlin Pòrta, con la presenza dell’autore. L’ingresso è libero.
Alla chiusura della manifestazione la Pro Loco offrirà un rinfresco.
Marcovalerio Edizioni è ancora una casa editrice giovane, ma in poco più di vent’anni ha percorso una lunga strada, fatta talvolta di successi, di qualche errore, di speranze, cambiamenti e aggiustamenti di rotta. Ripercorriamo le tappe del nostro cammino con voi.
2000
Pochi avrebbero scommesso, in quella mattina estiva del primo agosto 2000, sul successo di questo progetto culturale. La crisi del settore librario era già evidente, anche se le sue conseguenze si sarebbero palesate negli anni a venire.
Tanto più ardita l’idea, perché realizzata in Piemonte, la regione dove storicamente si concentrano i più prestigiosi marchi dell’editoria cattolica e dell’editoria scolastica. Due scrivanie recuperate e due personal computer d’occasione furono i primi strumenti di lavoro, in quella giornata estiva e assolata, nelle stanze della portineria dismessa di uno stabile, in via Sant’Ottavio 53.
È il 1° agosto del 2000 quando nasce Marcovalerio, una piccola società a responsabilità limitata. Idee molte, mezzi decisamente pochi. Il logo è già quello attuale, con la M e la V che si sovrappongono, di colore rosso scuro, anche se qualche volta diventerà arancio. Il nome, invece, è “Marco Valerio”, staccato. Un omaggio a una persona importante, un sogno augurale. Di quegli anni pionieristici restano i ricordi della vicina Pasticceria Primavera. Un luogo magnifico, dove potete ancora oggi assaggiare dolci siciliani da leccarsi i baffi e dove, in primavera ed estate, si trasferiva in massa la redazione a lavorare.
Per capitale, l’entusiasmo e la determinazione. Poco spazio, pochi mezzi e, naturalmente, pochi titoli in progetto. Il primo libro pubblicato dalla casa editrice è un saggio di Enrico Pederzani, grande figura di sacerdote salesiano e insegnante di filosofia, Momenti di pedagogia cristiana. Libro difficile, che caratterizza immediatamente la produzione nel campo della saggistica e che ancora oggi è a catalogo e mai ne uscirà. Le copertine sono scarne, e tali resteranno negli anni, almeno per quanto riguarda la collana I SAGGI, che rappresenta ancora oggi la produzione di punta del marchio.
Giorni quasi eroici, e talvolta un poco disperati. Ci si recava al lavoro in tram o bicicletta. I primi titoli videro la luce nel tardo autunno, ma soltanto con l’anno successivo la casa editrice avrebbe avviato una produzione strutturata e programmata, presentandosi sul mercato con una rete di distribuzione organizzata a livello nazionale.
Le prime bozze, le prime prove di stampa, gli abbozzi di copertina furono assemblati presso la Legatoria Moretti, una struttura artigiana che esattamente dieci anni dopo, avrebbe cessato la propria attività con il pensionamento dei titolari. Come non ringraziarli e ricordare insieme a loro quel primo tomo, realizzato in copia unica con una stampante da ufficio, la copertina approssimativa incollata a mano dalla pazienza della signora Natasha, per vedere un libro che poche settimane dopo sarebbe andato in stampa?
2001
È il 2001 il primo vero anno di attività editoriale. All’inizio dell’anno nasce un progetto no-profit che caratterizza e qualifica Marcovalerio Edizioni nel campo dell’accessibilità: la collana Liberi Corpo 18, libri a grandi caratteri per lettori ipovedenti e dislessici. Un esperimento che viene guardato con curiosità e una certa dose di supponenza da molti editori togati, e che prosegue ancora oggi, pur tra mille sforzi, garantendo un ampio catalogo di classici della letteratura in formato accessibile.
Il primo distributore a proporre nelle librerie torinesi i nostri titoli fu Carlo Gambetta, storico grossista scolastico, i cui magazzini, allora in via Le Chiuse, ospitarono in un angolino i saggi di un altro grande autore, Redi Sante Di Pol, i cui saggi di storia della scuola compongono l’ossatura iniziale della produzione universitaria di Marcovalerio.
Fu però un grande editore e distributore lombardo, FAG, che per molti anni veicolò i nostri titoli in quella regione, ad aprirci il mercato nazionale. Un atto incredibile di fiducia, perché la maggior parte del catalogo era ancora soltanto un progetto, con copertine provvisorie e testi ancora in parte in mano agli autori.
Qualcuno fu più scettico. Qualche piccolo editore, ad esempio, che scommise su tre mesi di vita della società come massimo risultato. Non merita ricordarli, perché in parte scomparsi e in parte rimasti nell’oblio dei marchi da cantina.
Nello stesso anno prende l’avvio la terza collana editoriale, GNOSI, un percorso delicato attraverso i classici della letteratura esoterica e misterica. Testi integrali, per veri cultori della materia. La collana, subito identificata dal colore giallo delle copertine, crescerà rapidamente acquisendo una vasta platea di lettori fedeli. Ai classici si aggiungono presto autori di punta contemporanei, primo fra tutti Roy Eugene Davis.
Di misteri e cultura religiosa e spirituale, in una città dalla grande tradizione esoterica come Torino, si occupavano e si occupano in molti. Anche in questo caso la scelta fu impegnativa fin dall’inizio: pubblicare soltanto opere in edizione integrale e saggi di approfondimento specialistico, lasciando ad altri la divulgazione approssimativa e i titoli ad effetto. Il primo autore contemporaneo a comparire nel catalogo sarebbe diventato un nome di punta della collana.
2002
Il 2002 viene dedicato quasi interamente all’organizzazione della rete distributiva. Marcovalerio sta raggiungendo i cinquanta titoli e il mercato delle librerie inizia ad accorgersi dell’esistenza di questo piccolo editore subalpino. Nasce la collana I BOXER, i tascabili di Marcovalerio. Testi integrali ad un prezzo competitivo, che fanno la loro comparsa vicino alla cassa delle librerie e consolidano il marchio presso i lettori. La collana proseguirà per alcuni anni, fino al suo naturale esaurimento e verrà successivamente rimpiazzata dai FAGGI, in un nuovo formato e una più accattivante veste grafica.
2003
Il 2003 viene interamente dedicato ai libri per ipovedenti. Grazie al progetto lanciato dal Ministero per i Beni Culturali, Marcovalerio investe decisamente sull’accessibilità, diventando rapidamente il primo editore in Italia e uno dei primi in Europa per numero di titoli. La collana LIBERI Corpo 18diventa uno standard di riferimento e, malgrado i numerosi tentativi di imitazione, si conquista l’apprezzamento delle associazioni del settore e soprattutto di migliaia di lettori ipovedenti, ai quali viene finalmente reso disponibile un catalogo per lo studio e per ritrovare il piacere della carta fra le mani. Marcovalerio raggiunge la fatidica soglia dei cento titoli pubblicati. In soli 3 anni di attività, è un piccolo record.
2004
Ormai il marchio Marcovalerio è lanciato. Il 2004 è un anno intensissimo. Nasce la collana di Storia della Cultura materiale, diretta dal prof. Franco Panero dell’Università di Torino. Esce la monumentale opera Mozart, tutti i testi delle composizioni vocali. Viene pubblicato anche il primo titolo di narrativa contemporanea, nella collana I Boxer. È Il Calzolaio, un non giallo, un non noir del noto regista Corrado Farina.
2005
La saggistica torna protagonista, con una ricca serie di titoli e di autori qualificati.
2006
Nasce un nuova collana tascabile: I classici ritrovati, dedicata alle opere minori e introvabili del patrimonio letterario italiano dell’Ottocento e Novecento. Marcovalerio, dopo anni di assenza, riporta ai lettori l’intera quadrilogia di Antonio Fogazzaro, i Cento Anni di Giuseppe Rovani, ma anche opere dimenticate di elevato valore letterario.
2007
Anno avventuroso e ricco di esperimenti. Viene incorporato il marchio Torino Poesia. Un esperimento che durerà tre anni e che lancerà sul panorama editoriale diversi nomi divenuti noti ai lettori. I giovani poeti piemontesi varcano i confini italiani, visitano l’Europa, gli Stati Uniti, l’Asia, grazie agli scambi con gli Istituti italiani di cultura. Dalle collaborazioni e dai progetti nascono traduzioni estere e coedizioni con Francia, Svizzera, Regno Unito, Stati Uniti, Brasile.
2008
È tempo di social network. Apre la pagina Facebook e, poco dopo, anche l’account Twitter. La produzione è intensa. Sono 21 i nuovi titoli ancora in buona parte a catalogo, con saggi d’inchiesta, ampie recensioni sulla stampa quotidiana. È anche l’ultimo anno in cui la nostra casa editrice perde il proprio tempo con il Salone del Libro di Torino, ormai agonizzante e privo di spunti culturali.
2009
Marcovalerio nel frattempo ha cambiato sede, abbandonando il piano terra di via Sant’Ottavio, ormai troppo stretto e poco adatto ad ospitare chilometri di cavi e pareti di monitor, per una nuova e moderna sede, nel Centro Europa, in corso Tazzoli. Nasce il nuovo centro stampa digitale, che permette una produzione serrata, nuovi formati e tempi di distribuzione molto più rapidi. Nell’autunno, la casa editrice esordisce alla Frankfurter Buchmesse, la più importante fiera del libro mondiale.
Nasce la collana I FAGGI, che raccoglie l’eredità dei tascabili e propone ai lettori classici della letteratura e opere contemporanea di elevata qualità È immediatamente un successo.
Ai marchi Marcovalerio e Torino Poesia si affianca ora la produzione della Cooperativa L’Arca, che si affida per la distribuzione dei suoi prestigiosi titoli di filosofia, religione ed etica, sotto la direzione del prof. Aldo Rizza.
2010
Anno di consolidamento il 2010. La produzione delle diverse collane prosegue a ritmo ininterrotto, senza particolari innovazioni. Molti i nuovi titoli, con un ritmo in crescita. La casa editrice mette a segno un acquisto importante. Giunge in redazione un’autrice e curatrice che stravolge i canoni seriosi del nostro marchio e che pubblica in pochi mesi due best seller: è Valentina Sardu autrice di Foulard creativi e della ristampa anastatica dell’Enciclopedia dei Lavori femminili di Therese De Dillmont. Due titoli soltanto, su una produzione di decine in quell’anno, il più prolifico della storia della casa editrice, protesa a celebrare il decennale di attività, ma destinati a portare frutti inattesi e aprire nuove interessanti sentieri culturali.
Dieci anni vissuti con passione. Mastini dell’editoria, ci avrebbe definiti un editore scanzonato e geniale. Sicuramente fedeli al motto che ancora oggi campeggia nell’ingresso dei nuovi e luminosi uffici che ospitano la redazione: «Un editore scrive un proprio libro fatto di mille capitoli, quanti sono i titoli che sceglie di pubblicare»
2011
Una nuova collana va ad integrare la produzione di saggistica. È il progetto Il nostro Risorgimento, realizzato in collaborazione con il Coordinamento delle Unitre del Piemonte. L’anniversario dell’Unità d’Italia viene celebrato dalla casa editrice con una serie di saggi impegnativi commissionati ad esperti.
2012
Dalla mente creativa di Valentina Sardu nascono la collana Vintage Cross Stitch e il marchio Ajisaipress, destinato l’anno successivo a staccarsi e vivere di vita propria. Il ricamo antico, dal Rinascimento al Novecento, si affianca alla saggistica universitaria e alla gnosi. Punto croce e blackwork diventano parole note in redazione.
Il percorso di Marcovalerio Edizioni, tuttavia, rischia di arenarsi a questo punto. Le strade societarie si dividono, complice anche la pesantissima crisi del settore, e il 29 dicembre 2012, Marcovalerio Srl viene posta ufficialmente in liquidazione. Un grande sogno, una grande avventura, rischiano di scomparire per sempre.
2013
Il destino di Marcovalerio Edizioni e della sua ricca storia culturale resta incerto per alcune settimane. Abbandonata a se stessa, smantellata la sede, i collaboratori si interrogano sul futuro. E dalla volontà e determinazione di quanti avevano vissuto la straordinaria esperienza del gruppo di lavoro per tredici anni, nasce una soluzione.
Il Centro Studi Silvio Pellico, costituito a Cercenasco, in provincia di Torino da un gruppo di operatori culturali di grande livello, prende in gestione provvisoria il marchio Marcovalerio, al quale affianca per la distribuzione, grazie alla fiducia concessa dalla Diocesi di Pinerolo, un altro marchio editoriale che si sta affacciando al mondo dei libri: Vita, una casa editrice che già pubblica un free press in 15 mila copie sotto la direzione granitica di Patrizio Righero. Anche gli altri marchi, L’Arca e Ajisaipress, quest’ultimo ormai autonomo e orientato al di fuori del settore librario, accettano di collaborare. I libri già pronti, che ancora non erano andati in stampa, vengono rapidamente approntati e distribuiti, tenendo vivo il marchio.
Marcovalerio si trasforma in un’unica parola:
MARCOVALERIO
2014
Riprende la collaborazione con il marchio Ajisaipress, lanciando la linea di schemi per ricamo blackwork già distribuiti a livello mondiale in solo formato elettronico.
Il marchio Marcovalerio viene definitivamente acquisito dal Centro Studi Silvio Pellico. La strada continua. La passione per la cultura anche.
2015
Il 1° agosto 2015 Marcovalerio festeggia, in una giornata intensa, i suoi primi quindici anni di attività. Oltre trecento persone visitano le mostre allestite per l’occasione nel piccolo parco del Centro Studi Silvio Pellico. Senatori, consiglieri regionali, sindaci del territorio si alternano fra le mostre e gli stand campagnoli, insieme agli autori che vengono a farci visita. Due anni di duro lavoro hanno portato i risultati sperati. Ora Marcovalerio è nuovamente una realtà solida.
Pochi i titoli del marchio, ma grande consolidamento nell’assetto associativo, grazie a volontari giovani ed entusiasti.
2016
Libri e territorio. Un connubio importante. Perché cultura e letteratura si nutrono di un rapporto forte con gli uomini che abitano i luoghi della narrazione. Nasce così, grazie a Patrizio Righero e Cristina Menghini il progetto Terre d’Acaia, che radica il marchio in questa magnifica terra, senza perdere di vista la vocazione globale.
Nasce la collana dedicata alla fotografia, con Sguardi, anime, storie, un libro sognante di Massimo Damiano. Riparte la produzione a ritmo serrato. Alla terra che ci ospita dedichiamo una collana intera, I racconti delle Terre d’Acaia, con le opere di Piero Righero, cui seguiranno i successi di Cristina Menghini e la ripubblicazione di Alle porte d’Italia, di Edmondo De Amicis, l’opera che l’autore di Cuore dedicò al pinerolese.
2017
È l’anno di Giorgio Bàrberi Squarotti, che ci regala lo spettacolare saggio Il cannocchiale barocco. Una raccolta che purtroppo uscirà postuma, poche settimane dopo l’approvazione finale delle bozze del grande studioso della letteratura italiana, ormai cieco e semi paralizzato, ma fino all’ultimo giorno lucidissimo. Nel 2017, un altro grande autore ci regala il suo penultimo libro. Escono Sette lezioni di vita cosciente di Roy Eugene Davis. Ci lascia un grande storico della pedagogia, per noi sicuramente il più grande: Redi Sante Di Pol.
2018
Esce Ispirazioni per la pratica spirituale. Il testamento letterario di Roy Eugene Davis, che scomparirà l’anno successivo. E la spiritualità domenicana risponde con un’opera di grande spessore, a cura di Paola Panetta: Polvere. No grazie. Sullo scenario di guerra, pubblichiamo il secono diario dal fronte del grande fotografo internazionale Ugo Lucio Borga.E, ciliegina su una torta ricchissima di proposte culturali, Andrea Tornielli ci dona la sua monumentale bibliografia su Paolo VI, il papa della modernità.
2019
Un altro importante marchio di cultura si unisce alla famiglia del Centro Studi Silvio Pellico. Un dono inatteso, quello del catalogo Ivo Forza, che arricchisce l’offerta spirituale con traduzioni di prim’ordine delle opere di Lev Tolstoj. Pochi giorni dopo, ci lascia un altro grandissimo autore, Roy Eugene Davis.
Il 13 giugno 2014 il vescovo di Pinerolo ha ricevuto Vittorio Mathieu e Aldo Rizza
L’uomo ha la particolarità di trovare in se stesso, e nel mondo che lo circonda, qualcosa di strano. Scopre nell’esistenza, sua e delle cose, un aspetto enigmatico, che merita una spiegazione, o almeno un’indagine
Loro sono due mostri sacri della filosofia. Di quelli che scrivono e fanno la storia della cultura. Vittorio Mathieu e Aldo Rizza venerdì 13 giugno hanno donato al vescovo di Pinerolo, Pier Giorgio Debernardi, la loro ultima opera in sei volumi edita per i tipi di Marcovalerio. Si intitola semplicemente “Filosofia” e ripercorre le vicende e i protagonisti del pensiero, dalle civiltà mesopotamiche fino a ieri. Anzi a oggi.
Nel salone di rappresentanza del vescovado, oltre agli autori e all’editore, erano presenti alcuni ospiti: l’assessore alla cultura del Comune di Pinerolo, Roberta Falzoni; il direttore del CeSMAP, Dario Seglie; il presidente di Italia Nostra, Maurizio Trombotto; il presidente della Società storica pinerolese, Andrea Balbo; e il referente del circolo dei lettori, Gaetano Leo.
Tutti attorno ad un tavolo a sorseggiare filosofia miscelando sapientemente, in domande e risposte, pensiero classico e contemporaneo.
L’originalità dei sei volumi sta, oltre che nell’accoppiata dei due autori, nell’approccio aperto al trascendente. «L’importante – spiega Aldo Rizza – è esaminare questa storia rendendosi conto che i problemi della filosofia, investendo il senso complessivo dell’esistenza, lasciano bensì sempre uno sfondo di mistero su cui potrà trovare il suo posto, la fede». Centrale la questione del senso dell’esistenza. «Tutto sta a intendere in che forma possa presentarsi quel “senso” che si vuole far risultare – prosegue Rizza -. Il senso dell’esistenza non “consta” al filosofo a quel modo che consta un fatto, e neppure al modo in cui si può verificare una legge scientifica. Non è una cosa che si possa indicare col dito; e anche le parole che lo colgono non possono presentarcelo come si indica un oggetto. Sebbene la riflessione filosofica lo faccia emergere dall’esperienza, il senso dell’esistenza non è un dato dell’esperienza. Chiede di essere colto con precisione, ma non si lascia descrivere come si descrive una figura».
Questioni queste che trascendono di gran lunga un sia pur piacevole caffè pomeridiano e che rimandano agli interrogativi di fondo e alla funzione stessa della filosofia. «L’uomo ha la particolarità di trovare in se stesso, e nel mondo che lo circonda, qualcosa di strano – ha commentato Mathieu-. Scopre nell’esistenza, sua e delle cose, un aspetto enigmatico, che merita una spiegazione, o almeno un’indagine. Guardandosi intorno, egli ha l’impressione che non tutto “vada da sé”, e che al fondo dell’esistenza ci sia un problema che metterebbe conto chiarire. Così nasce la “meraviglia” e, nel tentativo di soddisfarla la filosofia».
L’incontro autori ha suscitato l’idea e la volontà, condivisa da tutti i presenti, di proporre ai cittadini di Pinerolo e non solo una presentazione pubblica dell’opera. Anche senza il caffè. Ma con la certezza che le questioni grandi e fondamentali – e pertanto decisamente complesse e per certi versi lente e faticose – possono ancora oggi risvegliare interesse e dibattito. Concludendo, beninteso, con un caffè o un aperitivo che favorisca l’assimilazione dei nodi più indigesti.
Giovedì 29 maggio alle ore 21, presso l’Auditorium Scuola Media “D. Ferrari” di Avigliana (via Cavalieri di Vittorio Veneto, 3), sarà presentato il libro “Diciassettemila prigionieri un solo Leonida – Memorie di un alpino sul fronte greco albanese (1940-1941)” edito da Vita. L’incontro è promosso dalla città di Avigliana.
Interverranno alla presentazione il figlio dell’autore, Lorenzo Rainaudo, il curatore, Massimo Damiano e il direttore di di Vita editrice, Patrizio Righero. Saranno presenti anche il sindaco di Avigliana, Angelo Patrizio e il capogruppo dell’ Ana di Avigliana, Ezio Giovanardi. Durante la serata, ci sarà animazione musicale a cura del Coro Valsusa di Bussoleno.
Il giornalista e musicista rivolese torna in Italia e illustra i suoi nuovi lavori in un incontro pubblico nel cuore di Rivoli.
Pubblicato l’anno scorso da Editorial Intangible di Valencia in lingua spagnola, “Pelle di serpente¨ giunge oggi sugli scaffali delle librerie italiane grazie a Marcovalerio Editore ed è uno spaccato della realtà latinoamericana, della descrizione disincantata di un boom che dietro all’entusiasmo di un’epoca di progresso senza precedenti, nasconde insidie ed antichi peccati.
Libreria Mondadori, via Fratelli Piol 37/d, Rivoli (TO) Giovedì 14 novembre 2013, ore 18,30
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Sala incontri del CeSMAP, Via G. Brignone 9, Pinerolo (TO) Martedì 19 novembre 2013, ore 20,45
Intervengono il direttore del CeSMAP, prof. Dario Seglie,
il direttore di Vita Diocesana Pinerolese, dr Patrizio Righero
Durante la serata eseguirà alcuni tanghi argentini il pianista Giovanni Damiano.
Domenica 19 maggio 2013, alle ore 21, presso la Sala Consiliare del Comune di Borgone di Susa, presente il direttore di Vita diocesana Pinerolese, dr Patrizio Righero, curatore del volume, verrà presentato al pubblico il volune sul nuovo Pontefice.
Le settimane sono trascorse. Ci riferiamo alla figura del nuovo Pontefice, cui la nostra casa editrice ha dedicato un saggio collettivo, curato da Patrizio Righero, giornalista e direttore del quindicinale cattolico Vita diocesana. L’entusiasmo per la figura di Jorge Mario Bergoglio non si attenua, ed è questo un segnale significativo.
Le svariate presentazioni del volume sul territorio sono state, inaspettatamente, ben più di un rito celebrativo, che pure ha contribuito ad un successo eccezionale del libro, ristampato cinque volte in cinque settimane, recensito positivamente da critici cattolici e non. In cinque settimane, mentre il Pontefice faceva germogliare i semi di una rivoluzione della Chiesa, semi per buona parte gettati dal suo Predecessore, abbiamo assistito alla silenziosa marcia di avvicinamento delle masse cristiane a un pastore che, anche dai più semplici, è stato percepito come il “vescovo di Roma”, primus inter pares,
Alcune questioni centrali sono state rapidamente chiarite, e lo sottolinea ad esempio Marco Margrita, uno dei coautori del volume. “Il primo equivoco che abbiamo voluto smontare — sottolinea — è stato il tentativo di avvicinare a forza le prese di posizione del cardinal Bergoglio sulla povertà alla teologia della liberazione. Sul fronte opposto, abbiamo cercato di dimostrare che la forza della sua personalità non ha messo e non metterà in secondo piano il suo ruolo istituzionale. Pensiamo al gesto compiuto dal Pontefice, quando si è inchinato di fronte al popolo dei fedeli: nessuna cessione sui valori e nessuna discontinuità con il percorso dei suoi predecessori. La sua biografia testimonia tutto questo.”
La domanda che serpeggia, sul piano culturale, è oggi il riemergere della tendenza gnostica all’interno della Chiesa. Una domanda che pare allarmare parte degli intellettuali cattolici. Un dibattito che ha attraversato la Chiesa nel corso di due millenni, quello fra prevalenza della grazia o della gnosi, e che in qualche modo Francesco ha superato.
Vescovo e Capo di stato, innovatore nella più salda tradizione, popolare nella collegialità e solo nella sua responsabilità, umile e colto. Francesco ha già segnato, in poche settimane, la strada della Chiesa. La sintesi, e con essa il richiamo alla coralità di tutte le voci, di tutti i carismi, spesso e giustamente diversi in una comunità di fedeli così ampia, in un unico coro.
“La scelta di ispirare il proprio pontificato alla figura di San Francesco d’Assisi — racconta Patrizio Righero — è stata rivelata con estrema semplicità dallo stesso Papa. Una battuta di un cardinale: ricordati dei poveri. E la vicinanza ai poveri, insieme all’attenzione all’ambiente, sono due caratteristiche che subito sono balzate all’attenzione.”
Il Francesco d’Assisi che molti di noi hanno nel cuore, ed è un fenomeno che accomuna tutte le figure tanto note quanto poco conosciute nel profondo, è ben diverso dalla figura storica del Santo. Tutt’altro che il giullare di Dio, tutt’altro che uomo semplice. Personalità in realtà complessa: “Era cocciutissimo — spiega Patrizio Righero, che proprio sul santo d’Assisi si è laureato in teologia — e non di rado giungeva allo scontro con i confratelli. La sua biografia è ricca di episodi forti, in tal senso. Così come la povertà, scelta non come atteggiamento e mai da esibire.”
Altri due elementi fondamentali della biografia di San Francesco d’Assisi riportano alla scelta del nuovo Pontefice: il rapporto con l’ambiente come “creazione di Dio” e la grande apertura e attenzione alle altre fedi. All’epoca del santo di Assisi, il Cantico delle creature nacque come risposta al dualismo dei catari, alla distinzione fra dimensione spirituale e dimensione materiale.
Sabato 20 aprile, alle ore 16, presso il Museo Regionale dell’emigrazione di Frossasco, sarà presentato il libro “Dalla fine del Mondo. Il cammino di Papa Francesco” edito da Vita e Marcovalerio.
Dopo il saluto delle autorità e del presidente del Museo, Michele Colombino, interverranno alcuni degli autori: don Omar Larios Valencia, Marco Margrita, Massimo Damiano e Patrizio Righero. Moderatore, il coordinatore del Museo, Giorgio D’Aleo. Durante il pomeriggio sarà anche proiettato un video che raccoglie le immagini più suggestive dei primi giorni di pontificato di Jorge Mario Bergoglio. Tra un intervento e l’altro sono previsti alcuni interventi musicali a cura di Giovanni, Giorgio, Vittorio e Massimo Damiano.
Venerdì 22 febbraio alle ore 21,00 nel Salone Polivalente Comunale di Pinasca, Eleonora Tron presenta il diario della sua esperienza a Muhanga (R.D. Congo), la missione di don Giovanni Piumatti.
Filippo Guerra, del coordinamento nazionale della Rete dei Comuni Solidali, illustra la campagna “Il sole per l’acqua”.
Intervengono nel corso della serata:
Patrizio Righero, caporedattore di Vita Diocesana e Mario Bert, responsabile dell’Ufficio Missionario della Diocesi di Pinerolo
Fabrizia Bertalotto, Alessandra Gilli e Fulvio Priotto del gruppo
“Costruire Cantando” propone alcune letture tratte dal libro.
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