Elio Biaggi
Castellania di Miradolo
Contea di San Secondo
nella storia del vecchio Piemonte

Elio Biaggi - Castellania di Miradolo, contea di San Secondo, nella storia del vecchio Piemonte

Acquista l’edizione a tiratura limitata al prezzo di euro 85,00 

La centralità dell’area di Miradolo a partire dall’epoca romana e, successivamente, fino all’anno 1046, che costituisce l’atto di nascita formale di Pinerolo, è stata dimostrata dai ritrovamenti archeologici a partire da fine Settecento. Elio Biaggi ne ricostruisce meticolosamente la storia attraverso i documenti archivistici, in un prezioso volume da collezione in tiratura limitata.


Andrea Balbo – Paolo Cavallo

Elio Biaggi, studioso, consigliere di amministrazione e presidente della Società Storica Pinerolese (1983-2017)

Dopo che, nel gennaio 1982, Carlo Papini e Mauro Maria Perrot ebbero lanciato l’idea di costituire una nuova Società Storica Pinerolese, sulla scorta di quella nata nei primi anni ’50 grazie all’impegno del prof. Alcide Asvisio e del dott. Antonio Francesco Parisi (all’epoca direttore della biblioteca civica “Alliaudi”), un piccolo gruppo di studiosi si mise attorno ad un tavolo per dare corpo a questa rinascita. L’11 febbraio 1983, insieme a Cesare Giulio Borgna, a Nino Ceretti e allo stesso Perrot, Elio Biaggi ne presentò il progetto, durante un animato incontro pubblico, a palazzo Vittone, nella sede della Pro Pinerolo. Questi passaggi preliminari permisero – giusto quarant’anni fa – di addivenire alla costituzione dell’odierna Società Storica Pinerolese, il cui originario statuto venne approvato e registrato il 13 ottobre 1983 nello studio del notaio Alberto Occelli. Sin da subito Biaggi, la cui fama di numismatico era all’epoca ben nota anche fuori dal Piemonte, ne fu nominato presidente. Collocata questa prima pietra, la Società Storica Pinerolese venne guidata sino al 1987 dallo studioso di San Secondo di Pinerolo, che, da quell’anno e sino al 2014, rivestì il ruolo di presidente onorario dell’accolita. Un impegno lungo e proficuo, interrottosi solo con la morte, occorsagli nel 2017, che gli permise di lavorare ad alcune delle ricerche più importanti, sia di ambito prettamente storiografico sia di ambito numismatico, ancora oggi lette, consultate e citate (si pensi alla sua diffusissima opera prima, Le antiche monete piemontesi, uscita nel 1978 per i tipi dell’editore Melli di Borgone di Susa).

Studioso di vaglia, giornalista pubblicista, scrittore, oltre che ingegnere cosmopolita, chi ha conosciuto Elio Biaggi non può che conservarne un ricordo vivido. Carattere vulcanico, mai domo, attivamente propositivo, Biaggi era uomo di cultura a tutto tondo, sempre pronto alla battuta, dotato di una perspicacia e di una curiosità intellettuale non comuni (caratteristiche che lo portavano in svariate occasioni – anche in età avanzata – a lasciare la sua dimora per recarsi a consultare in prima persona fondi archivistici e bibliografici in Italia e in Francia). Numismatico di fama europea, come si diceva, Biaggi pubblicò numerosi studi dedicati alle monete italiane e piemontesi (d’obbligo il richiamo alle due monografie che egli dedicò alla storia delle zecche sabaude e italiane: Monete, zecche, pergamene dei principi Savoia-Acaja signori del Piemonte, Borgone di Susa, Melli, 1989; Monete e zecche medievali italiane. Dal sec. VIII al sec. XV, Torino, Montenegro, 1992), manifestando un amore straordinario nei confronti del prodotto numismatico e dando prova di una competenza non comune, ricordata anche da alcuni recensori stranieri: basti solo menzionare le parole di Alan Walker che, a proposito di un lavoro molto tecnico del nostro (Le preziose patine dei sesterzi di Roma imperiale, con fotografie di Giuseppe Bruno e una traduzione e un adattamento inglese di John Iliffe, Ivrea, Priuli e Verlucca, 1992), ebbe a notare come “sometimes people forget how nice coins can be: E[lio] B[iaggi] should be congratulated for reminding us” (rec. in Schweizer Münzblätter = Gazette Numismatique Suisse = Gazzetta Numismatica Svizzera, 44 (1994) 34-36.

Biaggi, a partire dal 2004, diede alle stampe il suo lavoro specialistico più importante, Dalla dracma gallo-celtica al marengo napoleonico, pubblicato in tre volumi dall’editore monegasco Victor Gadoury, a cui sarebbe seguito, sempre per i tipi di Gadoury con la collaborazione di Michel Dhénin,
Monnaies d’Italie, di cui uscì nel 2007 il primo volume e a cui venne attribuito nel 2008 il prestigioso Premio Duchalais dell’Academie des Inscriptions et Belles Lettres di Parigi; fu anche membro dell’Accademia Italiana di Studi Numismatici. A livello locale, è ancora oggi basilare, per ricchezza di documentazione archivistica di prima mano, lo studio apparso nel 1987 Castellania di Miradolo. Contea di San Secondo nella storia del vecchio Piemonte. Qui di seguito il lettore potrà trovare la lista degli articoli di Elio Biaggi pubblicati dal Bollettino della Società Storica Pinerolese in quasi trentaquattro anni di solerte militanza storiografica. Che la loro elencazione, al di là dell’ovvio tributo di riconoscenza nei confronti dello studioso, possa stimolare gli odierni appassionati di storia a riscoprirne i metodi e i contenuti.


Pinerolo mille anni di storia
è il progetto al quale Marcovalerio Edizioni ha dato vita
di concerto con la Città di Pinerolo,
affidandone la cura a Ilario Manfredini,
ricercatore e storico del territorio
con un ampio curriculum di pubblicazioni nel campo.

 


 

 

 

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