Descrizione
Attraversando i luoghi storici e fisici, gli spazi immaginati e mitici, s’impone un campo ribaltato e stravolto. Così a Banaras il corpo stesso si fa campo, strumento e testo etnografico. Città aracnide, prima ci accoglie e poi ci imprigiona, fitta trama di vie e di vicoli, di storie e di storia, del sacro e del profano. Tra yogini, guru e il libero fluire della Ganga entrano in scena pandemia e fragilità. In un’insuperabile rigidità alcune fessure si aprono, sconnessioni ed emozioni annunciate dal crepitio di eventi: lacerazioni o spazi di libertà? D’altra parte lo sguardo sulla realtà, vissuta e incorporata, è anche questione di ritmo, quello quieto e costante di un Gange solitario ritratto alla socialità, ma anche quello del cuore, hridaya, così il ritmo si fa armonioso e libero, irregolare o schizofrenico.
Arduino Catini nel 1972, di ottobre, viene al mondo nella piccola città di Fermo, trascorre l’infanzia e l’adolescenza fra l’Abruzzo a Rapino e le Marche a Torchiaro, piccoli mondi che custodiscono speciali umanità e grandi immaginazioni. Completa gli studi, accademici e non, in scienze politiche economia bancaria e finanziaria, antropologia culturale ed etnologia, culture simbolo immaginali.
Barbara Carraro è nata nel 1973 a Macerata nelle Marche, dove al momento vive fra il mare e i sibillini. Laureata in scienze politiche e antropologia culturale ed etnologia, esplora le pratiche del corpo e la meditazione.