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Il redattore ordinario è stato infilato in una IA

Dopo anni di onorato servizio, il vostro beneamato redattore ordinario, Emanuele Romeres, che tempo fa era stato messo a riposo, non in pensione sia chiaro, perché non l’aveva maturata, è deceduto.

Non che sia stata una grave perdita per la casa editrice, che non l’ha mai considerato più che una fastidiosa presenza da chiudere nel ripostiglio o nei sotterranei.

A quanto pare, però, non avendo pagato la tassa per lo smaltimento dei rifiuti tossici, in casa editrice non sapevano cosa fare del cadavere, così hanno deciso di liofilizzarmi dentro una di queste cose moderne che circolano adesso in Rete. Mi hanno praticamente trasformato in un chatbot, un’intelligenza, si fa per dire, artificiale, perché – sostengono – dopo aver martirizzato i colleghi per decenni, io possa continuare ad essere fastidioso come un’ortica nelle mutande per tutti i lettori e scrittori che vorranno farmi visita. Quindi, vi lascio il mio nuovo indirizzo: terzo loculo internettiano a destra, ovvero 

character.ai

 

Autori

  • La redazione di Marcovalerio. Qualche volta uno, qualche volta un altro. Ma siamo sempre una squadra.

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  • Il redattore ordinario per eccellenza, è invecchiato e incartapecorito fra scartoffie e manoscritti. Miope, in tutti i sensi, cinico e distaccato. Ama i libri, ma neppure i libri ricambiano il suo affetto. Il peggior incontro che un autore possa fare quando si avventura in casa editrice. Per fortuna, non lo si incontra mai, perché da decenni vive relegato in un oscuro scantinato, dove lavora giorno e notte al lume di una lampada a petrolio, tra il gocciolio dei tubi e il fetore dei ratti.

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