Descrizione
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Non era piú una bambina; aveva già sedici anni. Le confidenze di qualche amica le avevano aperto un po’ gli occhi. La sua fanciullezza abbandonata le si aggravava sul cuore terribilmente, coi piú vivi particolari, rimescolandola tutta. E quando le passava dinanzi agli occhi l’immagine di Beppe, con quel testone nero e quelle pupille nere che l’avevano tenuta cosí sottomessa, sentiva vibrare per tutto il corpo una sensazione strana, d’inesplicabile tenerezza verso quell’unico amico della sua infanzia che l’aveva tanto divertita e le aveva voluto un po’ di bene! E i baci di quelle labbra carnose le rifiorivano, caldi, per un istante, sulle gote insieme colle carezze delle ruvide mani di lui.
Opera di esordio dell’Autore, pubblicata nel 1889 a Milano, Giacinta doveva rientrare nel canone del romanzo verista. In realtà la vicenda tragica della protagonista, della violenza subita, dell’amore incompiuto con Andrea, lascia in secondo piano i personaggi, concentrandosi sull’ambiente in cui la narrazione si sviluppa, rivelando fin dall’inizio la vena naturalista e insieme fantastica che caratterizza la migliore produzione del grande scrittore siciliano.
Luigi Capuana (Mineo 1839-1915), siciliano di nascita, alternò la sua attività fra la critica letteraria, nella Firenze capitale d’Italia, e il lavoro di ispettore scolastico nella regione nativa. La fortuna letteraria arrivò con il trasferimento a Milano, nel 1877. L’adesione al verismo e la pubblicazione del romanzo Giacinta, ma soprattutto le raccolte di fiabe per bambini lo consacrarono scrittore di fama e di successo.
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