Descrizione
€ 25,00
Scatti che nella loro essenza vorrebbero essere un modo di accogliere, prendersi cura, custodire i volti, gli sguardi, le anime che ritraggono.
È legittimo catalogare un libro fotografico, dove le parole si riducono a poche righe introduttive e sporadiche citazioni, come testo di narrativa? Nel caso dell’opera di Massimo Damiano è certamente la scelta corretta.Le sue immagini in bianco e nero, al di là dell’impeccabile taglio e delle luci e delle ombre che si stagliano come lame e colpiscono la mente dell’osservatore come pietre, hanno una caratteristica che, nell’epoca digitale dello scatto facile, accomuna soltanto pochi artisti: la capacità di raccontare, in pochi centimetri quadrati di carta, una storia intera.
È l’immagine del Vescovo pastore, solo nella notte mentre attende un gregge un po’ pigro e distratto, che trasmette la fede quotidiana e semplice, fatta di pazienza, di tolleranza, di equilibrio.
È lo sguardo immensamente luminoso della volontaria che assiste i più deboli e che nel lavoro quotidiano fatto di spiacevoli incombenze sanitarie proietta la sua luce su un mondo frettoloso e distratto, come testimone silenziosa eppure vivace e presente di una fede totale.
È tuttavia anche la musica che rapisce lo sguardo e travolge per un istante il grigio quotidiano e si trasforma in gioia pura, la curiosità dei bambini che “smontano” i simboli della guerra e dell’odio, il desiderio represso degli uomini dei bar e la vitalità delle donne che ritrae, con purezza e insieme con la carnalità del Cantico dei Cantici.
Massimo Damiano è un narratore. Un narratore di vita, di fede, di impegno, ma capace di cogliere le debolezze, le vanità. La sua formazione teologica lo porta a fotografare senza falsi pudori la ricchezza e la povertà dell’uomo, nella sua interezza, nel suo cadere e nel suo restare in piedi, nel suo camminare attraverso la vita. Virtù e peccato, illusioni e speranze, dovere e piacere. Ogni scatto rivela un mondo intero, grande per un istante, meschino un altro. Come è ciascuno di noi.
Si incontrano ogni giorno, ci passano accanto, ci sfiorano. Persone, in realtà mondi, storie… Esistenze che si incrociano senza accorgersene, forse senza neppure vedersi, obbedienti a una logica che poco concede alla novità, alla sorpresa.
A volte, poi, può accadere l’inatteso, l’imprevisto.
Qualche istante e due sguardi si accendono, si incontrano. Gocce di tempo e uno spiraglio si apre lasciando intravvedere un’anima, intuire frammenti di vita. Allora ecco il desiderio di cogliere i bagliori di umanità, salvarli dall’oblìo. Dilatare il tempo della loro esistenza e così continuare a far vivere quello che hanno da raccontare.
Le parole servono a poco, la fotografia deve semplicemente mostrare e parlare, se ne ha la forza, con la potenza dell’immagine.
Scatti che nella loro essenza vorrebbero essere un modo di accogliere, prendersi cura, custodire i volti, gli sguardi, le anime che ritraggono.
Un’anima può essere riconosciuta anche in certi luoghi, in quegli spazi segnati dal respiro delle persone che vi hanno lasciato qualcosa di sé e su cui si posa lo sguardo e il cuore del fotografo.
Questo per me è il senso profondo della fotografia che, nella sua essenza, non è altro che un delicato e intenso atto di amore.
Massimo Damiano, nasce a Pinerolo nel 1961, è insegnante e pubblicista. Da sempre appassionato di fotografia, con i suoi scatti cerca di raccontare persone e luoghi che incontra.
https://www.facebook.com/john.wykes/videos/1682212635138002/
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