Descrizione
€ 7,00
pagine 240
Una donna scomparsa nel nulla. Un treno che è partito senza di lei, un marito che vive la sua sofferenza attraverso l’arte. Un altro caso per Andrea Prisco, il commissario protagonista del romanzo d’esordio del napoletano Ugo Mazzotta, premio Tobino 2002, che torna a raccontare le avventure dell’irriverente e umano funzionario di Polizia e dei suoi colleghi sperduti in un piccolo centro dell’Appennino umbro.
Un libro che riconferma le doti narrative dello scrittore partenopeo, che ha già attirato l’attenzione di radio e televisione e ottenuto entusiastiche recensioni su molti quotidiani. Prisco, antieroe nel segno narrativo di Camilleri
Salvo Vitrano su Il Mattino
Un mondo i cui confluiscono abissi di solitudine, che Mazzotta esplora con coinvolgente perizia.
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