Descrizione
€ 12,00
pagine 140
Il primo fine che con i quattro scritti seguenti si volle a suo tempo perseguire fu di dare una definizione accurata e stabile di “ricchezza”. Il secondo fine fu di mostrare che l’acquisto di ricchezza sia possibile solo in certe condizioni morali della società; delle quali condizioni la prima in assoluto è l’aver fede che l’onesto esista e che, anche per fini pratici esso sia conseguibile. Senza avventurarci a definire – giacché in tali cose il giudizio umano non è affatto conclusivo – quale sia o non sia la più nobile fra le opere di Dio, possiamo accettare della definizione del Pope almeno questo: che un uomo onesto sia da porre tra le migliori sue opere presentemente visibili e, allo stato dei fatti, sia opera piuttosto rara; ma non incredibile o miracolosa; ancora meno, opera eccezionale.
“Il potere della ghinea che porti in tasca dipende esclusivamente dalla mancanza della stessa ghinea nella tasca del tuo vicino.” Il monito di John Ruskin, a 150 anni dalla pubblicazione, ritorna di attualità dopo il fallimento del modello economico marxista e l’ubriacatura dell’economia basata sul consumismo. Snobbata dagli economisti, l’opera di Ruskin anticipa i valori del noglobal e i fattori di crisi dell’economia mondiale con tragica lucidità.
John Ruskin nasce a Londra nel 1819. Studia a Londra e a Oxford. Tra il 1840 e il 1858 viaggia lungamente in Europa e pubblica il suo libro più famoso, Le pietre di Venezia. Nel 1860, la consacrazione, con gli scritti di Unto this last. Nel 1872, l’inizio della crisi di lucidità, fino al ritiro dall’attività universitaria nel 1885 e alla morte nel gennaio del 1900.
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