Descrizione
€ 28,00
pagine 456
Quando nella prima metà del XIX secolo si iniziò a prospettare la necessità di creare una scuola o un’istituzione educativa per l’infanzia, molti consideravano tale iniziativa inutile, in quanto il bambino, a loro dire, non era ancora oggetto di educazione, bensì solo di “allevamento”.
Per accettare il superamento di una concezione puramente “custodialistica” e caritativa si dovette ricorre ad una mediazione tra finalità assistenziali e finalità educativo-scolastiche. Risultato di questa mediazione furono gli Asili infantili aportiani, che per molti decenni costituirono il modello di riferimento dell’istruzione infantile in Italia.
Il presente lavoro ripercorre le tappe salienti dello sviluppo dei nuovi modelli educativi e scolastici per l’infanzia, dagli Asili Infantili fondati da Ferrante Aporti nella prima metà del XIX secolo, ai Giardini d’Infanzia froebeliani, alla Scuola materna delle sorelle Rosa e Carolina Agazzi, alla Casa dei Bambini di Maria Montessori e dai primi programmi del 1914 alle Indicazioni nazionali della Riforma Moratti del 2004.
I dati statistici sull’evoluzione dell’istruzione infantile in Italia dal dopoguerra ad oggi e i documenti riportati in appendice sono proposti agli studenti di Scienze della Formazione primaria e agli insegnanti di Scuola dell’infanzia per conoscere e riflettere sulle origini, sullo sviluppo e sui problemi di una istituzione educativa che in questi ultimi decenni ha acquisito una sempre maggiore importanza per la formazione delle future generazioni.
Redi Sante Di Pol è professore ordinario di Storia dell’Educazione e di Pedagogia generale presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Torino. Si occupa in particolare di studi sulla storia della pedagogia contemporanea e delle istituzioni scolastiche ed educative. È Presidente nazionale della F.I.S.M. (Federazione Italiana Scuole Materne).
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