Barbara Carraro, Arduino Catini – Il respiro di Banaras

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Due ricercatori sbarcano in India forti delle loro solide incertezze riguardo a cosa e dove cercare. Rassicurati dai già nebulosi piani, che neppure il subcontinente li avrebbe potuti scompigliare di più, mai avrebbero immaginato gli accadimenti a venire, mentre tra l’Arunachala e il respiro di Banaras muovevano i primi passi…

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COD: 9791281979161G Categoria:

Descrizione

Volume 1

Due ricercatori sbarcano in India forti delle loro solide incertezze riguardo a cosa e dove cercare. Rassicurati dai già nebulosi piani, che neppure il subcontinente li avrebbe potuti scompigliare di più, mai avrebbero immaginato gli accadimenti a venire, mentre tra l’Arunachala e il respiro di Banaras muovevano i primi passi… oltrepassati «i cancelli, il caos e il frastuono propri di una qualsiasi, chiassosa città indiana: fra gli attraversamenti e le collisioni che univano o sgretolavano le scuole di pensiero locali, di certo l’attraversamento della via antistante l’ashram risultava quello più complicato da risolvere. Caotico disordine che infrangeva ogni riflesso d’armonia …». Un racconto etnografico è l’innesco della riflessione riguardo alle collisioni o al possibile incontro tra meccaniche contrarie e saperi diversi: dov’è finita quella conoscenza antecedente alla colonia e antropologica per indole e costituzione? Quali le traiettorie di questa disciplina in un Paese irriducibile coacervo di dissonanze e insegnamenti, ricchezze e povertà?


Volume 2

Attraversando i luoghi storici e fisici, gli spazi immaginati e mitici, s’impone un campo ribaltato e stravolto. Così a Banaras il corpo stesso si fa campo, strumento e testo etnografico. Città aracnide, prima ci accoglie e poi ci imprigiona, fitta trama di vie e di vicoli, di storie e di storia, del sacro e del profano. Tra yogini, guru e il libero fluire della Ganga entrano in scena pandemia e fragilità. In un’insuperabile rigidità alcune fessure si aprono, sconnessioni ed emozioni annunciate dal crepitio di eventi: lacerazioni o spazi di libertà? D’altra parte lo sguardo sulla realtà, vissuta e incorporata, è anche questione di ritmo, quello quieto e costante di un Gange solitario ritratto alla socialità, ma anche quello del cuore, hridaya, così il ritmo si fa armonioso e libero, irregolare o schizofrenico.


Volume 3

Il racconto etnografico da voce a storie e persone che abitano margini e limiti o inconsueti spazi di affermazione e libertà. La donna in catene, la lavandaia eletta libera officiante del rito, la misteriosa oscurità di Rudra l’aghori, la forza gentile di Guru ji Hari Das Tyagi e i suoi insegnamenti, Manoj e gli altri a guadagnar tempo per non perdere la casa. Fra meraviglia e turbamento il boato pandemico e la ricerca generano o svelano imprevisti spazi d’azione. Mediazioni e conflitti, incontri ed emozioni, s’inerpicano fra la vertigine e gli abissi custoditi da Banaras o emersi dal moderno kali yuga. In un Paese già estremo di costituzione la riflessione antropologica avanza attraversando insegnamenti e strumenti delle tradizioni locali.


Arduino Catini nel 1972, di ottobre, viene al mondo nella piccola città di Fermo, trascorre l’infanzia e l’adolescenza fra l’Abruzzo a Rapino e le Marche a Torchiaro, piccoli mondi che custodiscono speciali umanità e grandi immaginazioni. Completa gli studi, accademici e non, in scienze politiche economia bancaria e finanziaria, antropologia culturale ed etnologia, culture simbolo immaginali.

Barbara Carraro è nata nel 1973 a Macerata nelle Marche, dove al momento vive fra il mare e i sibillini. Laureata in scienze politiche e antropologia culturale ed etnologia, esplora le pratiche del corpo e la meditazione.