Descrizione
€ 24,00
pagine 468
Nelle lezioni tenute tra il 1967 e il 1969 Mazzantini sembra volere fare i conti con empiristi e neoidealisti. Fare i conti a suo modo; cioè distinguendo, salvando, cogliendo il nucleo di verità in ogni posizione, anche la più avversa rispetto alla sua sensibilità. E questo senza mai cadere nell’eclettismo. Anzi, in queste lezioni più che in altre sue opere, alza il tono in difesa di Platone. Libro da gustare, brillante e nello stesso tempo avvincente per la profondità delle argomentazioni. Il Mazzantini difficile degli scritti qui non si avverte. C’é il Mazzantini invece della parola viva.
Carlo Mazzantini (1895-1971) è stato uno dei maggiori filosofi italiani del Novecento. Laureatosi a Torino alla fine della prima guerra mondiale in Lettere, Giurisprudenza e Filosofia, ebbe come maestro Erminio Juvalta. Profondo cultore della filosofia antica, di quella medioevale e di quella moderna e contemporanea. Celebri furono, negli anni Trenta, i suoi studi su Heidegger.
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