In un’epoca popolata di slogan e di inganni, spesso certificati pomposamente con sigle più o meno altezzose, produrre libri all’insegna del rispetto dell’ambiente in modo sostanziale e non formale è in realtà semplice.
Marcovalerio Edizioni, fin dagli esordi, ha scelto la strada di un ecologismo non di facciata, ma di sostanza. Per le nostre pubblicazioni abbiamo progressivamente abbandonato completamente l’utilizzo di carte patinate, che comportano lavorazioni ad elevato impatto ambientale, adottando invece carte naturali. Conservando la piacevolezza del tatto, i nostri libri invecchiano felicemente con i loro lettori: ingiallendo un poco nel tempo, come è bello che avvenga.
Siamo tuttavia andati oltre, grazie ad un massiccio impiego delle nuove tecnologie. La carta dei nostri libri è ecologica. Non usiamo carta riciclata, che comporterebbe altre operazioni impattanti sul fronte ambientale. La carta richiede cellulosa, e la cellulosa richiede alberi; ma se i boschi cedui (destinati al taglio) vengono reimpiantati sistematicamente, si crea un ciclo virtuoso che non impoverisce il territorio.
Con un grande sforzo economico per una piccola casa editrice come la nostra, commissioniamo la carta nel formato ottimizzato per i nostri libri, allo scopo di ridurre al minimo quelli che tecnicamente si definiscono “sfridi”.
Grazie alle tecnologie di stampa digitale, produciamo esattamente le copie che i lettori chiedono, mantenendo le rese al minimo necessario: questo significa che qualche volta dovete attendere un titolo ordinato un giorno in più, ma significa anche che i nostri distributori raramente rendono copie invendute.
I nostri conferimenti al macero sono da anni prossimi allo zero. La rare copie invendute o restituite perché lievemente danneggiate, vengono donate a scopi benefici. Nel 2022, abbiamo donato 22 mila euro di valore di copertina di libri per raccolte fondi.
Un giorno nella foresta scoppiò un grande incendio. Di fronte all’avanzare delle fiamme, tutti gli animali scapparono terrorizzati mentre il fuoco distruggeva ogni cosa senza pietà.
Mentre tutti discutevano animatamente sul da farsi, un piccolissimo colibrì si tuffò nelle acque del fiume e, dopo aver preso nel becco una goccia d’acqua, incurante del gran caldo, la lasciò cadere sopra la foresta invasa dal fumo. A un certo punto il leone lo chiamò e gli chiese: “Cosa stai facendo?”. L’uccellino gli rispose: “Io faccio la mia parte!”.