La tradizione delle danze sacre himalayane e delle maschere arcaiche provenienti da Tibet e Nepal è al centro della mostra organizzata dalla Città di Grugliasco e dall’Istituto per i Beni Marionettistici e il Teatro Popolare, in collaborazione con il Centro Studi Silvio Pellico.
Oltre trenta reperti, alcuni particolarmente antichi, messi a disposizione dal torinese Aldo Proserpio, che nel corso di decenni ha raccolto una delle maggiori collezioni a livello europeo, saranno esposti dal 15 al 30 marzo 2014 a Villa Boriglione, nel Parco Culturale Le Serre di Grugliasco, sul retro dell’omonimo centro commerciale nel centro cittadino.
Un percorso unico nel suo genere e un’assoluta novità in Italia, dove l’attenzione al mondo religioso tibetano è ampia ma la conoscenza delle tradizioni ancestrali del tetto del mondo è piuttosto vaga.
Inedita e sicuramente interessante la doppia soluzione adottata per il catalogo.
I visitatori più attenti e interessati potranno approfondire il tema grazie all’opera monumentale e minuziosa di uno dei massimi esperti sul tema, Massimo Candellero, viaggiatore instancabile da quasi mezzo secolo, cui si deve la conoscenza di questo immenso patrimonio, raccolto in decine di viaggi avventurosi sulla vetta del mondo. “Maschere dell’Himalaya e del Tibet”, pubblicato da Marcovalerio edizioni, raccoglie, in 360 pagine di grande formato, riccamente illustrate a colori ed elegantemente rilegate, un viaggio fantastico e variopinto fra monasteri isolati, raggiungibili con giornate intere di cammino, danze sacre, riprese talvolta in modo rocambolesco dall’Autore, e testimonianze iconografiche sottratte alla politica di sradicamento religioso operata negli ultimi decenni. L’opera giustifica ampiamente il costo elevato, 150 euro.
In alternativa, l’editore ha realizzato, insieme alle curatrici della mostra, un catalogo economico, sempre in grande formato e illustrato, che riassume in una sessantina di pagine il percorso della mostra e offre una sintesi sufficientemente completa del quadro culturale dal quale provengono i reperti.
“La regione himalayana – spiega Massimo Candellero – costituisce un’area di estremo interesse storico-culturale, per la varietà delle sue espressioni religiose e artistiche. Le più conosciute e studiate sono l’arte e l’architettura classiche nepalesi, in particolare della valle di Kathmandu, che è ricchissima di testimonianze d’altissimo valore, ispirate ai principi dell’Induismo e del Buddhismo, che proprio di lì si irradiò verso il plateau tibetano.”
È la prima volta, dopo decenni, che questa collezione, una delle maggiori a livello europeo, viene resa disponibile al pubblico. “Le maschere – spiega Aldo Proserpio – sono tra i prodotti che più spunti offrono alla riflessione storica, artistica e religiosa sull’area himalayana. Purtroppo, la mancanza di un’adeguata documentazione rende sovente incerte le origini e talora gli stessi significati di tali oggetti. Soltanto con la pubblicazione del lavoro di ricerca storica condotto da uno studioso meticoloso e puntuale, qual è Massimo Candellero, dopo quasi dieci anni di ricerche e rimaneggiamenti, è stato possibile allestire questa mostra, che ho deciso di mettere a disposizione del pubblico per promuovere la conoscenza approfondita di una delle tradizioni religiose più antiche e affascinanti del nostro pianeta.”
La mostra sarà aperta al pubblico tutti i giorni, all’interno del Parco Le Serre, in via Tiziano Lanza 31, Grugliasco, dalle ore 16 alle ore 19. Chiusura il lunedì. L’inaugurazione ufficiale sabato 15 marzo, alle ore 18, presente Massimo Candellero.