Marco Civra, 1961, laureato in Pedagogia, ha svolto per trent’anni l’attività giornalistica in Italia, prima come direttore di settimanali locali, per passare successivamente alla Gazzetta del Popolo nel 1982 e al quotidiano politico Il Popolo l’anno successivo. La sua carriera in campo politico comincia nel 1983 all’ufficio stampa della Democrazia Cristiana e dello Snals, il sindacato autonomo dei lavoratori della scuola.Nel 1994 è capo ufficio stampa del Ministero per le Politiche Comunitarie. È consulente per i problemi della comunicazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri per i governi Berlusconi I, Dini e Prodi I fino al dicembre 1996, anno in cui lascia l’incarico a Palazzo Chigi. Interviene in delegazioni ufficiali nelle riunioni preparatorie ai vertici europei, in particolare nei settori della sicurezza e della privacy telematica.Editorialista e commentatore parlamentare dal 1996 al 2000, anno nel quale abbandona la scena giornalistica. Opera come esperto nel settore della comunicazione in occasione di grandi crisi ed eventi (crisis management) e conferenziere e divulgatore.Per Marcovalerio Edizioni ha pubblicato non come giornalista in campo politico, campo nel quale ha sempre rifiutato, fino ad oggi, di misurarsi come saggista, ma sui temi legati alla pedagogia e al cristianesimo delle origini. Una passione, quella per la divulgazione, che ne ha contraddistinto tutta l’attività recente.Ha pubblicato:

Una delle caratteristiche più odiose della cultura editoriale in generale, e della saggistica in particolare, è il ricorso alla minzione letteraria. Il gusto perverso di scriversi addosso per far vedere quanto si è bravi. Il risultato sono spesso saggi illeggibili, che allontanano il lettore anziché fargli comprendere l’argomento. Una perversione tutta italiana, che ha contribuito ad allontanare i lettori dai libri.
